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Anno 1994. È la storia reale di una famiglia siciliana, la cui serena quotidianità viene stravolta dalla malattia della protagonista: Giusy, ultima di tre sorelle. Giusy "la guerriera", come la chiama spesso mamma Lia, è una bambina di soli 8 anni che si trova a dover lottare contro quel male che non conosce età né confini: tumore. Nella sua testa è presente una "massa cerebrale", parole in grado di fermare il cuore. Ancor di più in questi casi, il tempo non concede pause, bisogna correre più veloci del male. Dopo numerose consulenze mediche, si parte per il primo viaggio di speranza. Giusy viene ricoverata all'ospedale Niguarda Ca' Granda di Milano, sotto le cure del professor Versari e di tutto il suo staff. Risponde alle domande dei dottori con intelligenza pur nell'ingenuità e nel candore della sua giovane età. Papà Paolo e mamma Lia trapelano paura, ansia, preoccupazione, in un susseguirsi di interrogativi sulla sorte della loro piccola a cui, però, nessun medico può dare risposte certe. Nella "città" del Niguarda, la famiglia si confronta con i più terribili demoni interiori, ma ritrova tanti angeli in carne e ossa, portatori di esperienza, saggezza, umanità, rispetto, amorevolezza... fiducia. Quasi per assurdo quella malattia renderà la loro famiglia più unita e, in quelle corsie d'ospedale, fra una flebo da fare e pacchi di Natale da scartare, conosceranno la pura bellezza delle piccole cose. Il racconto di Giovanni Montalbano è attraversato da commoventi pagine di gioia o dolore e rappresenta un input per tutti coloro (ma non solo) che all'improvviso si trovano ad affrontare una vita "diversa", a cambiare i piani della propria esistenza, acquisendo la consapevolezza che qualcosa potrà non andar bene, ma che non tutto andrà necessariamente male.